WIKISPINNING

ACTION: L’azione della canna è la sua flessibilità che può variare da SLOW a FAST.

ANTI-REVERSE: (Antiritorno) Meccanismo caratterizzato da una levetta che permette di rilasciare la tensione istantaneamente passando ad un controllo completamente manuale. L’antireverse serve per fare in modo che il mulinello possa cedere filo senza che la manovella debba muoversi, questo spesso e volentieri facilita il pescatore in caso di pesci molto combattivi in quanto non mette a rischio le proprie dita per afferrare il mulinello.

BALL BEARING: Sono i cuscinetti a sfere che possiede il nostro mulinello.

BLANK/GREZZO: Struttura della canna senza anelli e manico, viene venduto dalle case produttrici affinchè i rod builder possano realizzare una canna customizzata.

BOGA-GRIP: Accessorio con il quale è possibile salpare la nostra preda in maniera sicura, evitando di toccarla troppo tempo; aiuta inoltre nella slamatura e nel Catch&Release.
Ne esistono di varie tipologie e modelli, tutti caratterizzati da un classico “”becco”” ricurvo che va a bloccare il labbro inferiore del pesce arrecandogli il minor danno possibile.”

BRAID: Trecciato.

BUTT CUP: Il butt cup è la parte finale della nostra canna generalmente una specie di pomello che va dopo il rear grip.

BUTT: Il butt è la parte più spessa della nostra canna.

BUZZBAIT: Il buzz bait invece e’ un’esca che ha anch’essa una testa in piombo, ma ha una sorta di elica al posto della paletta e (sembrera’ strano) nuota a stretto contatto con la superficie, queste esche vanno recuperate allo stesso modo dello spinner bait, con l’unica differenza che vanno utilizzate in condizioni di acqua calma, poco velata e cristallina. quella specie di elica che vedete, serve appunto a creare turbolenza e spruzzi sul pelo dell’acqua, simulando il passaggio di un branco di latterini.

CAMBIO LUCE: Il momento di pesca migliore che si riferisce al periodo in prossimità del tramonto o dell’alba.

CAPPOTTO: Uscita di pesca che non produce nessun tipo di risultato o cattura.

CATCH & RELEASE: Pratica effettuata da chi non intende uccidere la preda e dopo averla catturata, la fa ossigenare in acqua accuratamente e le ridà la libertà.

CHUGGERS: Simili ai popper, solo che sono un pò più cicciotti e con la capoccia più scavata.

CRAB: Siliconico a forma di granchio

CRANKBAIT: Normalmente dotati di una paletta molto grande, si differenziano dai minnow per una forma più panciuta.

DARTER: Artificiali a muso tagliato a fetta di salame che funge da paletta. Ideali per pescare in acque poche profonde.

DEEP RUNNER: Artificiali muniti di una grossa paletta che sono in grado di raggiungere profondità notevoli.

DI PUNTA: La canna curva prima la parte alta del cimino , poi , sotto sforzo non più dei 3/4 della struttura.
DRAG: Il drag è il freno che ha la frizione dei mulinelli ed è espresso in kg o Lb

FAST: Azione che si divide in due diverse categorie: extra fast dove la flessione durante il lancio riguarda principalmente il vettino e fast dove la flessione interessa un 20% dell’intera lunghezza del fusto.

FEET: Piede 30,48 cm

FINESSE: La pesca finesse si potrebbe definire come un approccio molto sensibile. Si tende ad usare gomme montate texas sbiombate o piombate pochissimo (ad esempio 1/32 oppure 1/64)
Generalmente ed inconsapevolmente è la pesca con cui tutti iniziano il bass fishing, ma se la andiamo a sviscerare un po piu tecnicamente scopriamo che non è per niente semplice. E’ una tecnica che mi risulta particolarmente redditizia in ambienti con acque abbastanza limpide ( a patto di utilizzare colori giusti) e soprattutto dove c’e una buona pressione di pesca puo davvero fare la differenza!!”

FLIPPING: Tecnica di presentazione dell’esca quasi più in verticale che in orizzontale, da effettuarsi preferibilmente dalla barca in presenza di acque torbide o comunque molto opache e con scarsa profondità, è diretta principalmente ad insidiare Black Bass e Lucci.

FLOATING: Artificiale galleggiante che si muove in prossimità della superficie.

FLUOROCARBON: Il Fluorocarbon è uno speciale monofilo, originariamente inventato dai giapponesi, che volevano rendere invisibili agli occhi dei pesci le loro reti da pesca. Questo filo incarna tutte le caratteristiche ideali di ogni lenza, presente moltissimi vantaggi ma anche qualche svantaggio. Il fluorocarbonio è invisibile in acqua, perchè è realizzato in modo da avere una bassissima rifrazione di luce, quasi come quella dell’acqua, così da non risultare percebile ai pesci. Altro pregio è quello di essere più resistente del fratello nylon, con una maggiore resistenza all’abrasione e alla trazione; ha anche una bassa elasticità, minore del nylon (che si allunga del 10% circa, variabile a seconda del filo). Tra i difetti c’è il fatto che è piuttosto rigido, e così non si adatta all’imbobinatura come lenza madre e il suo costo, davvero alto.

FLY FISHING: Pesca a mosca.

FOREGRIP: Il foregrip è la parte di manico che sta sopra il portamulinello e deve essere un impugnatura superiore durante le fasi del recupero e quelle del pumping.

FRESHWATER (FW): Pesca praticata in acque dolci (fiumi, laghi, torrenti).

FROG: Le FROG (in italiano rane) sono esche, che come dice la parola stessa, tendono ad imitare delle ranocchie. Ottime da utilizzare su tappeti di ninfee, fatte strisciare sopra foglie e rami semi sommersi.

FUJI: Marchio leader nel settore, per la produzione di portamulinelli e anelli per l’assemblaggio di una canna.

GEAR RATIO: Indica il rapporto della velocità di recupero.

GRUB: Sono, in sintesi, codine di silicone di svariati colori e celano al loro interno un amo normale o con la testina piombata e “decorata” con piccoli occhi.

GSP: Gel Spun Polyethylene, li chiamano anche braided lines che si tradurrebbe erroneamente o superficialemente come trecciati. Sono i Dyneema e Spectra, le famose super-lines.

GUIDES: Anelli della canna.

HANDLE: Manovella mulinello.

HARDBAITS: Tutti gli artificiali in plastica dura.

HOT-SPOTS: Luoghi di pesca dove è più facile trovare il predatore in attività, foci, scogliere, porti.

HYBRID: Un anima di nylon rivestita di fluorocarbon.

INCH: Pollice 2,54 centimetri.

INSHORE: Pesca praticata dalla costa.

JERK: Tutti quegli artificiali palettati che vanno animati con strappi decisi, da qui il nome jerk (strattonare).

JIG HEADS: Testine piombate.

JIG: Artificiale di metallo caratterizzato dalla forma allungata e affusolata per facilitarne il lancio, utilizzato prevalentemente da scogliere o dalla barca, che va recuperato con il classico movimento a dente di sega.

JIGGING: Consiste in una lenta presentazione verticale a saliscendi dell’esca. La tecnica di recupero è però solo apparentemente semplice e si effettua principalmente dalla barca.

JOINTED: I jointed sono degli artificiali snodati, ovvero con più pezzi.

LB: Libbra 453,59 grammi.

LINE CAPACITY: Capacità della bobina del mulinello a contenere il filo espressa in mt o yards.

LINE ROLLER: Nottolino scorrifilo milunello.

LINE WEIGHT: Sono I limiti di tolleranza del filo (line) consigliati dal construttore. Normalmente sono rappresentati da una misura inferiore e da una superiore, per esempio 10 – 17 lb.

LINE WRAP: Modo di imbobinamento.

LIPPLESS: Tutti i minnow senza paletta di ogni dimensione e tipo.

LONG JERK: Sono dei jerk di forma più allungata e affusolata, con una piccola paletta, piccola per aumentare l’aereodinamicità e favorirne il lancio.

LURE WEIGHT: Peso dell’artificiale che può lanciare espresso in once.

MAGNETIC WEIGHTS: Sono quelle palline che si spostano in coda per facilitare il lancio e poi ritornano in posizione centrale durante il recupero per non affettare il movimento.

MINNOW: Nome generico per tutti i pesci finti fatti in plastica dura che possono avere dimensioni, pesi, azione di nuoto diverse.

MODERATE: la flessione durante il lancio sfrutta il 40% della lunghezza complessiva del fusto.

MODULO: Per modulo si intende modulo di elasticità a trazione (e compressione). Cioè è una grandezza che lega la tensione del materiale alla sua deformazione, ovvero, in altre parole, indica quanta forza bisogna applicare al materiale per ottenere una certa fissata deformazione (nella fattispecie ci si riferisce all’allungamento).

MONOFILAMENT: Nylon

ONDULANTE: Artificiali costruiti in metallo che grazie alla loro forma fusiforme e ai loro riflessi riescono ad assomigliare, durante un recupero veloce, a piccoli pesci in fuga.

OZ: Oncia 28,349 grammi

PARABOLICA: La canna si curva gradualmente sotto sforzo man mano che aumenta la trazione arrivando ad interessare tutta la struttura

PENCIL BAIT: Comunemente chiamati wtd, sono esce senza movimento, che hanno bisogno di essere animati

PENCIL POPPER: Parente allungato del popper, lavora più rapido ed è più versatile del cugino popper.

PITCHING: Rispetto al Flipping si mette in atto quando l’acqua è meno velata e più chiara e gli ostacoli sulla sponda o in acqua sono più radi e perciò necessitano di una presentazione che ci veda più distanti dal luogo in cui poseremo la nostra esca, pena l’avvistamento da parte del pesce.

POPPER: Sono delle imitazioni molto fantasiose di pesciolini che, per la mancanza di paletta e per il muso concavo, quando vengono recuperati sollevano spruzzi e fanno parecchio rumore, invitando il predone ad attaccare.

POWER: Forza necessaria per piegare la canna, questo dato è importante in relazione alle dimensioni delle prede da insidiare, una canna potente si fletterà meno di una canna meno potente sollecitate dallo stesso carico.

PROP BAITS:Le prop baits sono dei top water molto particolari, caratterizzate da una piccola elica situata prima dell’ancoretta di coda, come le precedenti esche imitano i movimenti che farebbe un piccolo pesciolino in fuga, provocando grandi spruzzi d’acqua che stimolando il bass all’attacco.

PROPELLERS: Con eliche, propeller in inglese.

RATTLING: Piccola camera ricavata nel corpo dell’artificiale, dove ci sono sfere metalliche che urtano tra di esse o contro le sue pareti.

REAR GRIP: Il rear grip è una parte del manico della canna che sta tra ilportamulinello e il butt cup, generalmente è in sughero o in Eva.

REEL SEAT: Porta mulinello, in pratica è l’accessorio della canna in cui va inserito il nostro mulo.

REEL: Mulinello.

ROD BUILDER: Persona esperta che partendo da un grezzo allestisce una canna in base alle richieste dell’utente finale.

ROD WEIGHT: Peso della canna da pesca.

ROD: Canna da pesca.

ROLLING: indica un rotolamento e nel caso specifico, identifica il moto della nostra esca intorno al suo asse longitudinale. Gli artificiali che hanno questa caratteristica di nuoto, durante il recupero, in vista frontale, oscillando ci mostrano i fianchi (i lati) e solitamente emanano dei bagliori, dei flash, a causa degli ologrammi presenti nella verniciatura, riflettendo la luce che solitamente proviene dall’alto.

ROTANTE: Tra i rotanti Il cucchiaino è l’esca artificiale più diffusa adatta a tutte le acque e in grado di stimolare l’aggressività di tutti i predatori, in base alla grandezza e alla forma (forma paletta arrotondata allungata). Di cucchiaini rotanti ne esistono un infinità però i principali si suddividono in palette strette e larghe. Tutti i cucchiaini rotanti attaccata alla paletta anno un cavalierino a forma di U inserito sul asse. Con questo sistema si consente al artificiale di entrare in rotazione regolare e immediata. Invece x quanto alla fase di lancio , il cavalierino permette alla paletta di ribaltarsi assumendo una posizione aerodinamica che offre minore attrito al aria consentendo cosi lanci più lunghi e senza che la paletta vada a incrociarsi con il filo.

SALTWATER (SW): Pesca effettuata in mare.

SEMIPARABOLICA: Curva che inizia interessando più o meno metà canna per portarsi , sotto sforzo, ad interessare l’intera struttura

SHALLOW: Artificiali ottimi nelle acque poco profonde.

SINKING: Artificiale di forma uguale al floating ma di peso superiore e quindi affondante, che nuota in profondità.

SKIPPING: Tecnica che serve a far presentare la nostra esca a saltelli ripetuti in successione, consiste nell’eseguire un rapido recupero riuscendo a far pattinare e saltellare la nostra esca sulla superficie dell’acqua.

SLOW: azione che si divide in flessione progressiva (moderate slow) che interessa il 70% della lunghezza e flessione parabolica totale (slow), che si esprime per quasi tutta la lunghezza del fusto.La flessione determina sensibilità nel recupero, ammortamento delle fughe della preda e precisione di lancio.

SNAPS: Sono dei moschettoncini molto resistenti, di forma particolare usati per la praticità di cambiare l’artificiale in pescata senza fare nodi. Sono adatti a sfruttare al meglio alcuni movimenti degli artificiali.

SOFTBAITS: Tutti gli artificiali in plastica morbida, vale a dire gomme e siliconici.

SPINNERBAIT: Sono le esche più utilizzate dagli americani per le spiccate doti catturanti e antialga, sono una combinazione di due esche: un cucchiaino ed un jig. Sono costituiti da un filo di acciaio armonico sagomato a forcella. Nella parte superiore è collocata una o due palette che possono essere ovali, a foglia di salice o miste. Tali palette hanno lo scopo di attrarre il pesce con le vibrazioni e sfarfallamenti luminosi emessi. Nella parte inferiore è presente un amo singolo piombato ricoperto da listarelle di gomma. Col loro movimento stile medusa, durante il recupero dovrebbero stimolare il pesce all’attacco.

SPINNERS: Cucchiai rotanti.

SPINNING: È la tecnica di pesca che prevede il continuo lancio e recupero di esche artificiali alla ricerca di predatori.

SPOONS: Cucchiai ondulanti.

SPOT: Luogo dove si pratica la pesca.

SQUID: Artificiali di silicone a forma di calamaro

STICK BAIT: Una specie di jerk piombato come un wtd, corpo allungato, stondato e piombato in coda, quindi in acqua sta a testa alta e culo basso, il muso è più a punta rispetto a un wtd proprio per fare meno attrito quando entra in acqua.

STOP AND GO: Recupero dell’artificiale caratterizzato, dalla sua fermata e dalla sua ripartenza.

STRETCH: Lo stretch è l’elasticità di un monofilo vale a dire il suo allungamento, nei trecciati è bassissimo.

SUSPENDING: Artificiali che hanno un peso neutro rispetto all’acqua e se lasciati immobili, si mantengono sospesi ad una certa profondità.

SWIMBAIT: Sono artificiali snodati a 2 o più sezioni, ma hanno un movimento diverso rispetto agli altri, molto più sinuoso, molto simile ad un pesce che “nuota” (da qui il nome “swimbait” che vuol dire “esca che nuota”).

SWIVELS: Girelle.

TIP SIZE: Misura dell’apicale.

TIP TOP: Apicale.

TOPWATER: Artificiali che lavorano in superficie.

TRAVEL: Canna da viaggio sezionata in più parti, proprio per facilitarne il trasporto.

TWITCHIN: Piccoli colpetti di cimino che si compiono per muovere l’artificiale.

WADERS: Una parte dell’abbigliamento essenziale per chi vuole praticare il wading, in freshwater o in foce, caratterizzato da vere e proprie salopette impermeabili che coprono dai piedi al petto. Esistono traspiranti da 3 a 5 strati e in neoprene da 3 a 6-7 mm.

WADING: Tipo di pesca che con l’ausilio di abbigliamento e attrezzatura apposita si pratica prevalentemente in acqua.

WIRE THROUGH: Armatura di metallo che passa attraverso l’artificiale

WOBBLING: Il wobbling e il movimento che fa l’artificiale mentre nuota; generato esclusivamente dalla paletta, per intenderci è l’oscillazione compiuta sull’asse orizzontale.

WTD (walking the dog): Artificiali senza paletta che durante il recupero rimangono completamente a galla. Per avere buoni risultati occorre impartire con la punta della canna dei repentini cambi di direzione (le prime volte non è semplice, occorre un po’ di pratica) in modo tale che l’artificiale compia un vero e proprio zig-zag in acqua.

YARD: 91,4 metri

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